La centrale idroelettrica di Galleto

La centrale di Galleto, impianto principale del sistema idroelettrico del Nera-Velino è la più grande d’Europa negli anni in cui è costruita.

Facciata della centrale, anni ’30

I fiumi Nera e Velino

La centrale di Galleto è l’impianto principale del sistema idroelettrico del Nera-Velino e la più grande centrale idroelettrica d’Europa negli anni in cui è costruita. È situata a Papigno lungo la sponda sinistra del Nera, poco a valle della cascata delle Marmore. L’impianto è alimentato dalle acque del fiume Velino collegate con il lago di Piediluco che costituisce un serbatoio a regolazione giornaliera. I lavori di costruzione della centrale iniziano nel 1925 e il 21 aprile del 1928 viene inaugurata alla presenza del ministro dei Lavori Pubblici Giovanni Giuriati.

Il progetto dell’edificio porta la firma dell’architetto Cesare Bazzani. Le opere di derivazione consistono in un a un canale immissario-emissario artificiale lungo 430 metri, attraverso il quale le acque del Velino si immettono nel lago di Piediluco. Quando di giorno la centrale necessita della massima quantità di acqua, il Velino si comporta da emissario, prelevando dal lago la quantità richiesta.

Nelle ore notturne funge da immissario per riportare il lago al livello di massimo di invaso di 369 metri. La diga mobile Stoney, costruita nel 1924 presso la cascata sulla sponda dell’ultimo tronco del Velino (cavo Clementino), regola le acque, facendole confluire quando è chiusa nel canale di carico della centrale, se aperta verso la cascata. L’opera di presa si trova sulla sponda sinistra del Velino, poco a monte di Marmore, costituita da due bocche protette da griglie e sgrigliatrici automatiche per bloccare i detriti che danneggerebbero gli impianti della centrale.

Dall’opera di presa l’acqua passa poi per una serie di gallerie scavate nella roccia e condotte forzate, fino ad arrivare alla centrale per alimentare le turbine: quattro gruppi generatori con turbine Francis ad asse verticale che, con una portata massima di acqua di 22,5 metri cubi al secondo e sotto un salto di 202,50 metri, erogano ciascuno gruppo una potenza massima di 40.000 kW a 375 giri/1′, corrispondenti alla frequenza di 50 Hz.

La galleria forzata della centrale di Galleto durante la costruzione, dalla monografia del 1938

Sala macchine, anni ’30

Costruzione della galleria dell’opera di presa, anno 1926

Costruzione della diga mobile Stoney, anno 1923

Fabbricazione di una spirale in acciaio fuso per la turbina da 24000 HP di Galleto, anno 1924

Anelli fucinati per rinforzo della condotta forzata degli impianti di Galleto, anno 1927