L’ORO BLU DI TERNI

Le straordinarie risorse idriche presenti nel territorio ternano da sempre ricoprono un ruolo determinante per la nascita dell’industria locale e il suo successivo ampio sviluppo.

Corografia dei dintorni di Terni. Scansione da originale del 1884

I fiumi Nera e Velino

Le portate medie dei due bacini idrografici risultano superiori rispetto alla media degli altri fiumi del versante tirrenico dell’Italia centrale, grazie alle peculiari caratteristiche geologiche dei terreni che li costituiscono:

  • prevalente presenza di rocce calcaree molto permeabili che assorbono rapidamente le acque piovane e le restituiscono gradualmente ai corsi d’acqua, rendendo regolari i loro flussi.
  • presenza di grandi serbatoi naturali, costituiti da massicci calcarei, capaci di contenere enormi volumi di acqua proveniente dalle precipitazioni che viene rilasciata poi con regolarità. Questi serbatoi danno luogo a diverse sorgive perenni.

I bacini idrografici dei fiumi Nera e Velino misurano un’area totale di circa 3.700 chilometri quadrati, con una portata media annua di circa 60 metri cubi al secondo. Grazie al Cavo Curiano, canale fatto scavare da Manio Curio Dentato (sec. IV–III a.C.) per bonificare le terre divenute palustri a causa delle piene del Velino, i due fiumi diventano confluenti in corrispondenza della stretta sottostante la località di Marmore: il Velino defluisce dal lago di Piediluco e si tuffa nella sottostante gola del Nera formando la cascata delle Marmore.

L‘acqua si trasforma in energia per l’industria

I due corsi d’acqua possiedono una forte stabilità della portata, indipendentemente dalla variabilità delle precipitazioni e dalla stagionalità. Le imprese industriali utilizzatrici delle risorse idriche del Nera e del Velino possono, quindi, da sempre contare su una forte componente continua delle portate utilizzate. Le acque del Velino, inoltre, si presentano nella zona di confluenza con il Nera a una quota di circa 200 metri superiore, nel tratto della gola che va da Collestatte a Papigno-Cervara, presentando diversi salti successivi e ravvicinati per circa 60 metri.

ELEMENTI ESSENZIALI PER LO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE IDRICHE PER LA PRODUZIONE DI  FORZA MOTRICE

  • ingenti portate medie
  • elevata regolarità
  • grandi salti disponibili in un breve tratto