4 – GABINETTO MICROGRAFICO

4 – GABINETTO MICROGRAFICO

Il 1839 è ufficialmente celebrato come l’anno della nascita della fotografia. Fin da subito questa straordinaria invenzione è adottata anche in campo scientifico, in qualità di strumento di riproduzione oggettiva del reale utilizzato per la visualizzazione di fenomeni. Contemporaneamente in quegli anni si sviluppa la metallografia, tecnica diagnostica basata sulle analisi microscopiche della struttura fisica dei metalli che nella seconda metà dell’Ottocento si perfeziona con la micrografia: la ripresa fotografica della struttura di un metallo o di una lega ottenuta mediante una fotocamera collegata al microscopio ottico. L’esame metallografico/micrografico diventa un metodo di ricerca fondamentale, a supporto delle analisi chimiche e delle prove meccaniche che da sole non sono sufficienti a stabilire le cause dei difetti dei metalli prodotti. Nel verbale dell’assemblea del Comitato esecutivo, datato 28 febbraio 1906, il direttore generale dell’acciaieria dichiara urgente l’adozione dell’indagine micrografica nel processo produttivo, per essere al passo con le più grandi industrie siderurgiche internazionali che da anni ormai eseguono questo tipo di analisi. Quindi delibera l’allestimento di un gabinetto micrografico, da ricavarsi fra il laboratorio chimico (punto di interesse storico n. 2) e l’officina prove meccaniche (punto di interesse storico n. 3). Si prevede una spesa di Lire 12.990 per l’acquisto di microscopi, lampade e attrezzatura fotografica, Lire 14.000 per la costruzione del fabbricato. In quegli anni In Italia la micrografia non è in uso in nessuna azienda, né insegnata presso le università. Per poter conoscere l’innovativa tecnica diagnostica bisogna recarsi all’estero. L’ingegnere a capo del laboratorio micrografico si reca così a Berlino, presso l’Università di Charlottenburg, per frequentare un corso speciale di micrografia. Successivamente visita i gabinetti micrografici delle acciaierie Krupp in Germania e quelli degli stabilimenti di Le Creusot in Francia. Oggi, il laboratorio micrografico non esiste più. Rimangono conservate diverse migliaia di micrografie impresse su lastre fotografiche di vetro e i rispettivi registri, dove sono annotati data di realizzazione, formato e una descrizione dettagliata del soggetto fotografato.